Italia

Legge Urbani: denunciato il sito dei Beni Culturali

Marco Cappato, deputato Ue dei Radicali denuncia il sito web del ministero per la violazione della normativa sul diritto d’autore


ROMA – La legge Urbani sul diritto d’autore finisce in tribunale.

A chiedere l’intervento dei giudici è Marco Cappato, deputato europeo radicale e candidato alle elezioni europee per la «Lista Emma Bonino», che ha reso noto di aver presentato un esposto alla Polizia amministrativa e postale proprio nei confronti degli autori e responsabili del sito web del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per «violazione della legge Urbani», vale a dire la legge 21 maggio 2004, n. 128, che prevede, tra le altre cose, anche sanzioni amministrative e penali per chi duplica file via internet senza aver pagato i diritti di copyright.
DENUNCIA – Una legge così controversa, che lo stesso ministro Urbani si è impegnato in Parlamento a modificare. «Il sito del Ministero – ha spiegato Cappato che nella denuncia si è avvalso della collaborazione di Fabrizio Veutro, avvocato esperto in materia informatica, ed Emmanuele Somma, Direttore di Linux Magazine – immette in rete numerose opere dell’ingegno prive dell’idoneo avviso prescritto dalla legge. La legge Urbani impone a tutti coloro che immettono in rete materiale coperto da copyright di aggiungervi un’idoneo avviso circa l’avvenuto assolvimento degli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d’autore e sui diritti connessì. L’avviso deve essere di adeguata visibilità e deve contenere l’indicazione delle sanzioni previste dalla legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni. Le specifiche tecniche dell’avviso saranno definite da un futuro Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, in accordo con la Siae, ma già oggi l’avviso deve avere comunque – ha ricordato Cappato – “caratteristiche tali da consentirne l’immediata visualizzazione”».
CONTENUTI PRIVI DI BOLLINO – Ma quali sono i contenuti privi di bollino contenuti nel sito del ministero? Un breve sguardo alla homepage come si presenta alla data odierna, consente di individuarne alcuni. Un comunicato stampa relativo al rinnovamento del Museo Egizio di Torino, ad esempio contiene una galleria di foto di alcuni tra i più importanti musei del mondo al cui interno non compare nessun avviso che siano stati assolti i diritti d’autore relativamente agli autori delle fotografie.
Stessa cosa per un altro comunicato con all’interno una foto di un quadro da Gentile da Fabriano. Paradossalmente, alla luce della nuova legge, sarebbe illeggittimo anche scaricare il servizio audio preso dal Gr2 delle 7.30 di oggi sulla statua bicroma di Matidia Minore in mostra a Tivoli, a cui si può accedere tramite un’apposito link.
PROBLEMA GENERALE – Ma il problema è ovviamente più generale. «In questo momento – ha aggiunto Cappato – praticamente tutti i siti web potrebbero essere in violazione della Legge Urbani, perfino quello del Ministro che ha voluto la legge. Non è chiaro peraltro l’ambito di applicazione di questo “idoneo avviso”, che forse si trasformerà in un “bollino virtuale” con il regolamento tecnico e l’intervento della SIAE. Forse dovrà applicarsi a tutta le rete Internet, svelando così l’assurdità di una pretesa legislativa praticamente inattuabile e giuridicamente risibile. Forse invece riguarderà solo gli operatori italiani, che allora rimarranno ingiustamente discriminati rispetto agli stranieri privi di simili incombenze. In ogni caso – ha concluso Cappato – la norma pone vincoli e paletti alla manifestazione del pensiero in rete, ogni qualvolta questa si esplichi mediante la pubblicazione di scritti, fotografie, filmati o altre opere dell’ingegno, ponendosi perciò in evidente contrasto con l’articolo 21 della nostra Costituzione».
RICERCA ASK BOCCONI – Del resto la via nazionale alla regolamentazione del web non convince neanche i ricercatori del settore. Secondo un recente studio della Ask Bocconi infatti la diminuzione del tasso di pirateria informatica è correlato più ad un aumento della ricchezza dei popoli che all’esistenza di apposite normative di settore. Per gli autori dello studio per diminuire la pirateria, la proprietà intellettuale va tutelata con normative a carattere internazionale omogenee, almeno per macroaree.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2004/06_Giugno/10/cappato.shtml

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