Normalmente, si dà per scontato che la gelosia sia un qualcosa di unico degli uomini, anche perché questa emozione implica una serie di attività cognitive piuttosto complesse.
D’altra parte, la gelosia è un sentimento che ha anche il ruolo antropologico di proteggere i legami sociali, e pertanto un gruppo di ricercatori ha voluto verificare se si potesse rincontrare anche negli animali, ed in particolare in un animale con elevate capacità cognitive come il cane.
Per fare l’esperimento sono stati coinvolti un gruppo di cani con i loro padroni: ai padroni è stato chiesto di avere un comportamento affettuoso con un pupazzo a forma di cane (che gli animali pensavano fosse vero visto che “l’86% dei cani ha annusato il sedere del cane giocattolo durante l’esperimento o dopo l’esperimento”, spiegano i ricercatori), oppure ad una lampada, quindi un oggetto “non sociale” del quale non c’era motivo di essere gelosi.
E’ emerso che quando i padroni prestavano attenzione al cane di pezza, i cani mostravano un comportamento geloso (reazioni brusche, mettersi tra il padrone e l’oggetto, toccare o spingere l’oggetto o il padrone) piuttosto che quando questi aveva gli stessi comportamenti con la lampada, confermando così che i cani sperimentano una forma almeno primordiale di gelosia.