Un processo per omicidio in Francia ha visto la deposizione di un testimone piuttosto insolito: un cane. Infatti, il giudice ha voluto verificare le reazioni dell’animale di fronte ad un sospetto. Il caso è piuttosto complicato: infatti nel 2006 una donna è stata trovata impiccata: la polizia aveva inizialmente classificato il caso come suicidio, ma i familiari hanno insistito sul fatto che fosse invece un omicidio.
Per questo il magistrato ha organizzato un incontro sul luogo del delitto tra l’animale e il sospettato (un parente della donna) per verificare le reazioni dell’animale, che sono state accuratamente trascritte da un cancelliere.
Inutile sottolineare come questa “testimonianza” sia stata fortemente criticata, sia perché un tempo di due anni per un cane equivarrebbe a più di quindici per un uomo, sia perché è difficile interpretare in modo univoco la reazione dell’animale come un’accusa o meno.
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