Ben Verlinden aveva perso la sua licenza di dentista nel 2001, a seguito di gravi errori professionali (ad esempio, aveva frantumato a diversi pazienti dei denti trapanandoli in malo modo). L’uomo però non ha rinunciato ad esercitare, e ha continuato l’attività utilizzando il numero di autorizzazione di suo fratello gemello, anch’egli dentista.
L’inganno è però stato scoperto (anche per il cattivo operato sui pazienti), e gli ispettori sono giunti l’anno scorso nel suo studio, dove lo hanno trovato che stava “curando” un paziente. Verlinde, visti gli ispettori, è fuggito dalla scala antincendio (possiamo solo immaginare cosa abbia pensato il paziente vedendo entrare gli ispettori e vedendo il suo dentista fuggire dalla finestra), ma è stato fermato dopo poco tempo, con gli strumenti ancora in mano.
Ma Verlinden non è l’unico “dentista degli orrori”sotto processo in questi giorni in Olanda: anche il 64enne Hok Tong Kwee ha continuato ad operare dopo aver perso la licenza nel 2004, ed è ora accusato di aver danneggiato permanentemente la dentatura di almeno 10 pazienti da allora: le accuse includono l’aver spacciato del filler per una corona, aver posizionato impropriamente dei ponti, usato strumenti sporchi, e anche aver fatturato interventi mai svolti.
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