Per Alcides Ravel, un agricoltore uruguayano, il suo furgone Ford F-350 era uno di famiglia: per 48 anni lo ha usato tutti i giorni. E quando alla fine il furgone ha definitivamente smesso di funzionare, ha deciso di dargli una degna sepoltura.
Erano già quattro anni che il furgone non andava più e i meccanici dicevano a Ravel che non c’era più modo di ripararlo. Ma l’agricoltore non voleva saperne di separarsene, e per tutto questo tempo il furgone è rimasto in un capanno della fattoria. Alla fine Ravel ha deciso che era arrivato il momento di mettersi il cuore in pace, ma non era disposto a mandare il furgone dallo sfasciacarrozze, ed ha deciso invece di seppellirlo.
“È grazie a lui che ho potuto comprare le mie terre e crescere i miei figli. È stato una parte importante della mia vita”, ha dichiarato l’uomo. Infatti il furgone, comprato nel 1969, ha permesso a Ravel di trasportare la sua merce tra le città di Melo e Montevideo. Un percorso di 400 Km che una volta era fatto per lo più da mulattiere, e servivano anche 12 ore per fare tutta la strada.
Nel corso dei decenni, l’agricoltore ha diviso molte avventure con il suo fidato furgone, che ha avuto sì qualche guasto ma niente che lo costringesse ad uno stop definitivo. Il furgone gli ha fatto molte volte anche da casa, quando Ravel doveva viaggiare per diversi giorni ma sapeva che poteva sempre accostare e dormire all’interno del mezzo.
Si capisce dunque perché l’uomo ci tenesse tanto a dare un estremo saluto speciale a quello che ormai era una sorta di amico, non solo per lui ma per tutta la sua famiglia: la moglie di Ravel era talmente emozionata di fronte all’idea di dire addio al furgone, che non è riuscita neppure a partecipare alla cerimonia.