Animali Droga

Pablo EskoBear: il defunto orso cocainomane del Kentucky

la placca ammonitrice al collo dell orso

Una delle attrazioni turistiche più singolari del pianeta è probabilmente un orso impagliato, morto nel 1985 a seguito di quella che qualcuno considera la più grave overdose di cocaina della storia.


Soprannominato Pablo EskoBear, con un gioco di parole tra “Pablo Escobar” (il famoso re della droga) e “Bear” (“orso” in inglese), l’animale è esposto in un parco di Lexington, in Kentucky, e sono centinaia i visitatori che vanno a vederlo ogni giorno.

La storia di Pablo EskoBear è intrecciata con quella di Andrew Thornton II, un famoso spacciatore degli anni ’80. Thorton aveva sfruttato la sua posizione nel reparto narcotici della polizia e i suoi studi come avvocato per creare un grande giro di droga. Per fare perdere le sue tracce, Thorton aveva deciso di lanciarsi con il paracadute da un aereo da turismo, che si doveva schiantare poco dopo (come ha fatto effettivamente). In questo modo, avrebbe convinto tutti della sua morte, e avrebbe potuto godersi all’esterp la ricchezza accumulata.

Le cose però non sono andate secondo i piani, perché il paracadute di Thorton non si aprì correttamente, e l’uomo rimase ucciso nell’impatto con il terreno. Assieme al cadavere venne ritrovata una borsa contenente 40 Kg di cocaina (per un valore stimato di 15 milioni di dollari), 4.500 dollari in contanti, armi e monete d’oro. La quantità di merce che trasportava potrebbe essere stata la causa del fatto che il paracadute non si aprì correttamente, in conseguenza del troppo peso.

Qualche mese dopo, venne trovato morto l’orso ora soprannominato Pablo EskoBear, di fianco ad una borsa simile, le buste che contenevano la droga erano tutte aperte e vuote.

L’orso nero aveva ingerito ben 40 Kg di cocaina, e il veterinario che eseguì l’autopsia trovò lo stomaco dell’animale stracolmo della droga. “Non c’è nessun mammifero sul pianeta che potrebbe sopravvivere ad una cosa del genere. Emorragia cerebrale, insufficienza respiratoria, ipertermia, insufficienza renale, infarto, ictus… immaginate qualunque cosa, quell’orso l’ha avuta”, ha raccontato il veterinario ai giornalisti.

Dato che un orso morto di overdose, tanto più di un’overdose così massiccia, era una cosa a dir poco insolita, l’animale non fu cremato, ma venne impagliato. Dopo un po’ però andarono perse le tracce dell’orso impagliato, e solo pochi mesi fa un gruppo di persone dell’organizzazione “Kentucky for Kentucky” è riuscita a rintracciare l’orso: a inizio anni ’90, infatti, un incendio aveva spinto a portarlo via dal museo dove era esposto, poi fu comprato dal famoso cantante country Waylon Jennings, che lo regalò ad un amico, ma quando questo morì fu venduto all’asta ed acquistato da un uomo d’affari cinese, che lo ha lasciato in eredità alla moglie, poco entusiasta dell’animale impagliato e ben contenta di farlo riportare in Kentucky se qualcuno pagava le spese di spedizione. E alla fine l’orso è potuto così tornare alle sue terre natie, anche se esposto in un parco tra i negozi, con una placca al collo che ricorda i pericoli della droga.

Foto

Loading...