Anche se è passato qualche mese, non sono ancora del tutto spente le polemiche causate dalla “dimostrazione” data dal giornalista investigativo americano James O’Keefe sull’inefficacia dei controlli al confine USA e soprattutto del muro che dovrebbe dividerlo dal Messico. “Muro” che peraltro è stato oggetto di polemiche a sé stanzi fin dalla sua creazione dato che, nato per fermare l’immigrazione clandestina, è stato costruito utilizzando come manodopera proprio immigrati clandestini.
O’Keefe si è truccato da Bin Laden e dal Messico è riuscito ad arrivare indisturbato negli Stati Uniti, raggiungendo il Texas attraversando il Rio Grande. In realtà ha attraversato il confine per due volte: prima di attraversarlo truccato, infatti ha fatto una prova in abiti normali.
O’Keefe sostiene che la sua “performance” dimostri in modo evidente l’inefficacia dei controlli e i rischi a cui sarebbero esposti i cittadini USA: “chiunque può entrare senza controlli, anche Bin Laden”, ha polemizzato il giornalista.
La polizia di confine si è difesa sostenendo che O’Keefe sarebbe stato visto avvicinarsi al confine con il Messico dal Texas, ma che era accompagnato da un’auto della polizia locale, quindi non hanno ritenuto necessario intervenire. Un’agente che ha voluto rimanere anonimo però ha dichiarato che la polizia di confine avrebbe problemi di risorse e di personale: “Non riusciamo ad essere dappertutto allo stesso momento”.