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Verdeggiante “giardino in bottiglia”, senza essere innaffiato da oltre 40 anni

il giardino nella bottiglia

Nel mondo ci sono molti appassionati di “giardini in bottiglia”, dove le piante sono coltivate all’interno di recipienti di vetro, senza contatti con l’ambiente esterno. Un “giardino in bottiglia” ben realizzato può sostenersi da solo (in teoria, l’acqua tutte le sostanze nutritive rimangono in circolo all’interno della bottiglia cambiando solo di stato), ma sono pochi in grado di dire di avere raggiunto il risultato.


il giardino nella bottiglia

Forse nessuno ha fatto meglio di David Latimer, che si è interessato alla cosa nel 1960, quando i giardini in bottiglia andavano di gran moda, e ha deciso di realizzare il suo, all’interno di un bottiglione rotondo da 30 litri, dove ha posizionato del terriccio nel quale ha inserito delicatamente dei semi, e poi ha innaffiato il tutto con meno di mezzo litro d’acqua.

il giardino nella bottiglia

Il “giardino in bottiglia” di Latimer è ancora oggi rigoglioso, nonostante l’uomo vi abbia aggiunto dell’acqua solo una volta, nel 1972. L’unica attenzione particolare è quella di ruotare periodicamente la bottiglia, in modo che tutte le pianticelle al suo interno possano svilupparsi in modo omogeneo.

L’uomo non pensava di avere fatto nulla di speciale, finché per caso non ha mandato la sua storia ad un programma sul giardinaggio, chiedendo qualche consiglio, guadagnandosi attenzioni internazionali.

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