In molti paesi, pagare una donna per affittarne l’utero per fare nascere un bambino è illegale, e nei paesi in cui è consentito ha dei costi molto elevati. E’ forse per questo che in India sta diventando un business in grande crescita.
Le cliniche specializzate infatti “assumono” giovani donne povere per portare in grembo bambini di coppie facoltose che non riescono ad averne. La Akanksha Infertility Clinic, nel Gujarat, è attiva da circa 10 anni e ha fatto nascere circa 700 bambini. Il costo del servizio è intorno ai 30.000 dollari, di cui circa 8.000 vanno alla madre surrogata (a cui spesso si aggiungono ulteriori regali da parte dei genitori genetici): una cifra molto allettante per le classi più povere, che può aiutare a cambiare la vita: basti pensare che in India un terzo della popolazione vive con meno di un euro al giorno.
Se il tema dell’utero in affitto è inevitabilmente controverso, non si può negare che le comunità intorno a queste cliniche ne stiano beneficiando. Una delle madri in affitto racc0nta che grazie a questo “lavoro” la sua famiglia ha potuto permettersi un’operazione salvavita per suo marito, che sarebbe stato altrimenti condannato.
Un’altra donna racconta che ha potuto costruire una casa di tre piani, di cui ha dato un piano in affitto e ora possono avere un reddito sicuro.
