Costruita per essere un hotel a cinque stelle ed avere appartamenti di lusso, la Torre di David, un grattacielo di 45 piani di Caracas, in Venezuela, è considerata oggi la baraccopoli più alta del mondo.
Il grattacielo doveva essere una gemma per la città, ma quando il Venezuela è entrato in una grave crisi economica nel 1994, i lavori sono stati abbandonati. I primi 28 piani però erano abbastanza completi per essere abitabili, e non c’è voluto molto perché qualche senzatetto iniziasse ad occupare degli spazi. Dopo un po’, qualcuno ha deciso di completare “in proprio” anche i piani successivi, e gli occupanti si sono cosi costruiti i proprio appartamenti, portando su mattoni, e creando gli impianti di acqua ed elettricità. L’edificio si è sostanzialmente trasformato in una baraccopoli “in verticale”.
E’ nato anche un servizio di sorveglianza condominiale, al costo di 200 bolivar al mese, che protegge i residenti da ladri e spacciatori, facendo rispettare anche le regole di comportamento (che impongono, ad esempio, di limitare l’uso di moto ai soli primi dieci piani). Si stima che oggi nel grattacielo vivano almeno 2.500 persone.
E se le autorità cittadine temono che la Torre di David sia un covo di criminalità, i residenti giurano il contrario: “C’è molto più ordine e meno crimine qua che là fuori”, racconta un occupante, “Una volta [quando vivevamo fuori di qui] abbiamo trovato un cadavere di fronte alla nostra porta. Ora possiamo lasciare anche la porta spalancata”.
Ma l’illegalità conclamata del grattacielo, i cui occupanti sono tutti abusivi, non va comunque giù alle autorità cittadine, e il fatto che gli occupanti si siano dotati di una loro organizzazione per contrastare la criminalità fa irritare ancora di più le istituzioni.