Il trentaquattrenne Shay Horay è un artista decisamente insolito: la performance di “Rubberband Boy” (Ragazzo Elastico in Italiano) è infatti centrata sul riempirsi la faccia di elastici finché il suo volto non assume fattezze grottesche e mostruose.
L’idea gli è venuta da piccolo, quando i suoi genitori avevano un negozio di prodotti per l’ufficio e lì ha iniziato a giocare con gli elastici per cercare di replicare le facce di quello che era il suo cartone animato preferito, l’Ispettore Gadget.
Già a dodici anni, quando si è accorto che gli amici erano incuriositi dal suo “numero”, si è reso conto che il suo destino era su un palcoscenico, e sebbene nel tempio abbia inserito nel suo numero elementi di commedia, numeri con monociclo e trampoli a molla, rimane il numero in cui si trasforma con gli elastici ad essere il più atteso dal pubblico.