Economia e Finanza

Il lato oscuro del microcredito: bengalesi vendono i propri reni per ripagare i debiti

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Il microcredito doveva, secondo qualcuno, risolvere il problema della povertà nelle aree svantaggiate del mondo. Per quanto il microcredito, e la microfinanza in generale, di per sé sia sicuramente un’evoluzione interessante ed importante, ha avuto anche un lato oscuro che non può essere trascurato.
In Bangladesh, secondo un’inchiesta della BBC sarebbero sempre di più le persone che avrebbero venduto un rene per ripagare parte dei debiti contratti tramite il microcredito. In Bangladesh infatti sarebbero oltre 34 milioni (quasi il 20% della popolazione totale) i cittadini che hanno acceduto a finanziamenti dal microcredito dal 1997 (quando è iniziata la registrazione dei dati in merito) al fine 2011, e di questi 34 milioni, oltre 26 vivono sotto la soglia della povertà. Si capisce quindi la difficoltà a ripagare i debiti che porta a conseguenze estreme.
Il problema ha la sua origine nel fatto che la microfinanza è stata presentata ai bengalesi (e non solo) come una strada per uscire dalla povertà, ma c’è stato un comune equivoco di fondo su quello che dovrebbe essere un prestito.
Un prestito è un’operazione con cui si anticipa ad oggi il consumo di redditi futuri: oggi ho 10, domani avrò 100, oggi mi serve spendere 50 e ricorro ad un prestito. Va bene dunque per un investimento, o comunque quando ci sono prospettive di poter “riguadagnare” quello che si ha chiesto in prestito. Un prestito non può avere in nessun modo lo scopo di colmare una lacuna strutturale del reddito: se fatico ad arrivare a fine mese, e domani continuerò a faticare ad arrivare a fine mese, un prestito non fa che aggravare la situazione.  L’idea di offrire prestiti a persone che non avevano  i requisiti per accedere a prestiti bancari è sicuramente lodevole, ma l’eccesso di apertura (un po’ come è capitato con i mutui subprime)  rischia di avere conseguenze estremamente negative.
Se da un lato è chiaro che il sistema bancario e finanziario non ha funzionato (e non funziona) nel migliore dei modi possibili, non è semplicemente cambiando il cappello che l’economia inizia a funzionare in modo superbo.


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