Giorgio Gobbi (Segreteria Tecnica per l’Eurosistema e la Stabilità Finanziaria) della Banca d’Italia è intervenuto alla Camera per una “Audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti fiscali e finanziari a sostegno della crescita, anche alla luce delle più recenti esperienze internazionali“. Ecco le conclusioni dell’intervento.
L’economia italiana si sta avviando al punto di svolta di una lunga crisi. Con la ripresa si attenueranno le tensioni finanziarie che hanno caratterizzato le attività delle imprese nel passato biennio. Il ritorno a condizioni di normalità nel funzionamento del mercato del credito è un processo graduale. Nel breve termine un contributo rilevante dovrà ancora venire dagli strumenti di sostegno alle imprese avviati o rafforzati durante la crisi, quale il sistema di garanzia pubblica sul credito.
È tuttavia, necessario continuare l’azione per un aggiustamento di più lungo termine della struttura patrimoniale delle imprese volto a innalzare i livelli di patrimonio e a diversificare le fonti di finanziamento. I cambiamenti richiesti hanno spesso incontrato grandi resistenze, profondamente radicate in comportamenti sedimentati da parte di imprese, intermediari, risparmiatori. Le tensioni finanziarie degli ultimi anni, tuttavia, hanno accresciuto gli incentivi delle aziende a ricercare forme alternative di finanziamento, basate su un maggiore contributo del capitale di rischio o dei capitali raccolti sul mercato.
Le risorse a disposizione del legislatore per indirizzare questo processo di cambiamento sono scarse. Occorre, quindi, evitare di aumentare il già alto grado di frammentazione degli strumenti pubblici a sostegno delle imprese. Gli interventi beneficerebbero dall’introduzione di sistemi di controllo rispetto agli obiettivi idonei a misurare i progressi compiuti. Alcune scelte chiare sono state già effettuate anche in questi difficili tempi di crisi, come ad esempio l’introduzione degli incentivi fiscali per gli aumenti di
capitale. Imprese più robuste patrimonialmente, potranno più facilmente beneficiare delle opportunità di diversificazione delle fonti di debito.