Tra tutte le parole che si potevano sbagliare, il Vaticano è inciampato su quella più importante, “Gesù”.
Le monete commemorative coniate (dalla zecca italiana, va detto) sono state ritirate a causa di un errore di stampa, in cui al posto di “IESVS” è “scritto “LESVS”. Le monete sono state messe in vendita martedì scorso, ma sono state immediatamente ritirate una volta scoperto l’errore.
Erano state coniate 6.200 monete (200 in oro, 3.000 in argento e 3.000 in bronzo), e nel breve periodo in cui sono state in vendita (solo in Piazza San Pietro) ne sono state vendute quattro, che ora sono dei pezzi unici che probabilmente faranno la fortuna dei possessori, dato che saranno facilmente molto ricercate dai collezionisti.
Un risvolto per certi versi ironico, dato che la scritta errata sulla moneta (il motto di Papa Francesco, “Vidit ergo Iesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” “Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi”) invece invita alla carità e la povertà.
L’errore, che per certi versi può sembrare avere dell’incredibile, è probabilmente dovuto al fatto che chi ha inserito il testo della moneta ha fatto un “copia&incolla” dal sito del Vaticano, dove la frase è riportata con l’errore. Infatti, il motto nella pagina web “Iesus” è scritto anziché con una “i” maiuscola, con una “l” minuscola: con il tipo di font utilizzato nella pagina, questo scambio di lettere non si nota, ma convertendo tutto in maiuscolo (come è stato fatto nella moneta) l’errore diventa visibile.