Un gruppo di neolaureati dell’Università di Berkley hanno creato “Dreambox”, il primo distributore automatico dotato di stampante 3D, che punta a “democratizzare” la produzione hi-tech.
L’idea è nata dalla frustrazione conseguente alla difficoltà di disporre delle stampanti 3D dell’università, che hanno code di attese lunghissime.
Gli ex-studenti hanno quindi avuto la loro idea di business: una stampante 3D che potesse funzionare come un distributore automatico. Con cinque settimane di lavoro e 10.000 dollari di investimento, hanno creato il primo prototipo che è stato messo all’opera nell’università.
Gli utilizzatori possono beneficiare di costi molto contenuti (tipicamente, intorno ai 15 dollari) e tempi di attesa accettabili: il funzionamento non è ancora in tempo reale, ma serve aspettare fino a 24 ore per poter avere in mano l’oggetto che si vuole stampare. Un altro limite è dato dalle dimensioni dell’oggetto che si può realizzare che devono essere relativamente contenute.
L’idea però apre a tutta una nuova generazione di stampanti 3D e di distributori automatici.