Polemiche sulla sentenza di un giudice del Texas, che ha autorizzato l’uso di cartelli ispirati alla Bibbia da parte delle cheerleader durante le partite di football americano.
La tradizione della scuola di Kountze, nell’est del Texas, è da anni quella di fare usare alle cheerleader incoraggiamenti e cartelli di ispirazione biblica. Un gruppo che chiedere una separazione netta tra stato e religione, ha fatto causa alla scuola, ritenendo che l’uso di cartelli inneggianti a Dio andasse contro le leggi che impongono la separazione tra scuola e attività religiose.
Il giudice però ha dato ragione alla scuola, ritenendo che i cartelli “biblici” siano legittimi e tutelati dalle leggi che tutelano la libertà di parola degli studenti.
La sentenza ha sollevato reazioni contrastanti: da un lato l’apprezzamento di chi vede la ricerca di un eccesso di laicità nell’accusa, dall’altro le proteste di chi invece ritiene che i cartelli non siano la “parola degli studenti”, ma che rappresentino la scuola. La Freedom From Religion Foundation ha commentato che a loro parere “usare il palcoscenico che hanno per cercare di convincere degli spettatori ‘prigionieri’ che si devono convertire è illegale e maleducato”. Soddisfazione invece del Governatore del Texas Rick Perry: “La sentenza è una vittoria per la libertà di parola e la libertà di religione”.