La cosa più sorprendente delle elezioni è la sorpresa di tutti di fronte ai risultati. Che però sono tutt’altro che sorprendenti: il fatto che ci sia una grossa fetta della popolazione delusa dalla politica attuale non è certo una novità.
Così come non è una novità che ci sia ostilità di fronte all’austerità: la colpa del governo Monti a nostro parere è stata, come abbiamo discusso in passato, il non avere comunicato bene il “perché” delle misure adottate. La necessità di risanare i conti (anche con sacrifici) può apparire ovvia a chi ne comprende le implicazioni, ma inevitabilmente risulta un sacrificio pesante e incomprensibile (magari per assecondare interessi esterni) agli altri.
A questo punto la situazione politica appare confusa: l’incertezza non piace ai mercati, e quindi c’è da aspettarsi una loro discesa nell’immediato, con aumento dello spread e aumento del costo del debito pubblico.
Le prospettive politiche però sono abbastanza scontate: un tentativo di alleanza di qualche tipo tra PD e Movimento 5 Stelle. Non ci sono infatti alternative: un’alleanza PD-PDL sarebbe un suicidio politico per entrambi i partiti, che potrebbero magari anche governare, ma pagherebbero poi caro “l’inciucio”. Il ritorno immediato alle elezioni non è probabile, primo perché il Presidente della Repubblica non può sciogliere le camere negli ultimi sei mesi di mandato, secondo perché non c’è da aspettarsi che ci sarebbero stravolgimenti in grado di dare ad una parte la certezza di governare.
L’andamento successivo dipende poi dai contenuti dell’alleanza: un “governo di programma” è considerato da qualcuno ipotizzabile ma una sorta di “governo di Serie B”. Al contrario, a nostro parere una situazione del genere potrebbe essere molto gradita ai mercati finanziari, proprio per l’estrema chiarezza che comporta.
Ovviamente la questione rimane di quali saranno i contenuti del programma, che dovrà essere in grado di rilanciare l’economia italiana: su questo pesa l’incognita di una campagna elettorale che a molti è basata più sugli slogan che sui contenuti.