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Ricerca scientifica: nelle aste si spende di più rispetto ai normali acquisti?

Le aste sono normalmente considerate uno strumento per semplificare il commercio e dare un valore “giusto” ad un bene o a un servizio.


Una ricerca scientifica, condotta dalla Princeton University, ha però confermato quella che qualcuno chiama la “maledizione del vincitore”, che spesso finisce con l’offrire un prezzo troppo alto rispetto a quello del prodotto, che potrebbe essere acquistato a prezzi minori tramite altri canali.

asta

Normalmente, la spiegazione che danno gli economisti è che gli esseri umani sono dotati di razionalità limitata, e quindi faticano a valutare esattamente la natura ed il valore dell’oggetto all’asta.

La ricerca però ha evidenziato alcuni aspetti interessanti: in particolare, quando l’asta è “giocata” contro dei computer, gli esseri umani non tendono a sovradimensionare la propria offerta.

Questo problema si verifica invece quando gli altri partecipanti sono esseri umani, ed i ricercatori ritengono si tratti di un fattore psicologico legato alla competizione, per la quale lo “sconfiggere” i concorrenti è un qualcosa che ha un valore. Di conseguenza il prezzo troppo alto non sarebbe una sorta di errore, ma un costo sostenuto razionalmente (per quanto inconsciamente) associato al desiderio di vincere.

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