Il comportamento “antisociale” può danneggiare il tessuto morale e istituzionale di una società, causando sfiducia, paura e disordine.
Diverse ricerche hanno dimostrato come gli individui siano spesso propensi a danneggiar egli altri: una nuova ricerca ha approfondito quanto siano disposte ad essere “malevoli” (intendendo con questo quanto danno sono disposte a fare, rispetto a quello che possono fare) e con quanta costanza lo siano.
La ricerca ha simulato la possibilità (ripetuta) per i partecipanti all’esperimento di danneggiare altri soggetti anonimi, senza avere alcun tipo di danno personale (compresa l’impossibilità per la vittima di sapere chi lo ha danneggiato).
I risultati sono tutto sommato incoraggianti, dato che la maggior parte degli individui ha un comportamento costantemente “non malevole” nel tempo, anche se la distribuzione della malevolenza risulta bipolare: gli individui infatti sembrano o evitare del tutto comportamenti malevoli oppure a causare il massimo possibile danno alla vittima.
