Si parla periodicamente del fatto che in Italia ci sarebbero molti “bamboccioni”, cioè giovani (e adulti) che pur essendo maggiorenni da tempo, continuano a vivere solo con i genitori.
Il punto, sottolineano molti altri, è che però acquistare una casa (o anche affittarla) è fuori dalle possibilità della maggior parte dei single. A confermare quest’impressione anche i dati dell’ultima analisi di mutui.it, che ha analizzato un ambito del mercato diverso ma collegato, cioè quello delle famiglie monoreddito, in cui c’è una coppia con un solo stipendio ed almeno un figlio: si tratta di quella che vent’anni fa era considerata la famiglia-tipo italiana, ma oggi sembrano ben poche le famiglie che possono “permettersi” di essere monoreddito: solo il 2% delle richieste di mutuo arriva da famiglie monoreddito.
Il mutuo sembra insomma una cosa per chi può contare su due stipendi. E non è comunque una cosa per giovani.
Analizzando nel dettaglio questa tipologia di richieste si traccia un profilo alquanto definito: la richiesta media è pari a 122.000 euro, da restituire in un periodo lungo, quasi 23 anni. Il loan to value, vale a dire la percentuale da finanziare attraverso il mutuo, è piuttosto basso (si ferma al 52% del valore dell’abitazione da acquistare), mentre a richiederlo è un soggetto “maturo”: l’età media di chi fa domanda è, infatti, 42 anni.
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Si tratta del classico padre di famiglia (il 76% del totale di queste domande arriva da uomini), il cui nucleo familiare supera le tre unità (3,3 la media di persone) e che dispone di uno stipendio mensile più elevato della media, circa 2.100 euro netti. Cosa che si spiega considerando il concetto di “rata sostenibile”.
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La cosiddetta sostenibilità della rata rappresenta, per le famiglie monoreddito, una lama a doppio taglio: il reddito mensile, tolta la rata del mutuo ed eventuali altri finanziamenti, deve consentire la conduzione di un normale tenore di vita; per questo, è più difficile, per i nuclei con una sola entrata mensile, ottenere un mutuo da rimborsare con rate elevate. Consapevoli di questo, anche chi fa domanda non osa chiedere di più alle banche.
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