Vi segnaliamo qualche interessante grafico tratto dall’audizione del neo-governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, alla commissione della Camera sulla manovra finanziaria, di cui avrete sicuramente letto fino alla noia.
Vale la pena però innanzi tutto sottolineare come, se è vero che la Banca d’Italia sottolinea come la manovra sia di per sé “restrittiva”, “l’impatto potrebbe essere in larga parte compensato se il calo dei rendimenti sui nostri titoli decennali osservato nei giorni immediatamente successivi all’emanazione del decreto si confermasse e si estendesse all’intero arco della curva per scadenza”.
Tornando ai grafici, il primo che vi proponiamo riguarda la composizione delle entrate nei Paesi dell’area euro, con la suddivisione tra Imposte dirette, Imposte indirette, Contributi sociali, Altre correnti, Entrate in conto capitale. L’Italia, come sapete, ha raggiunto una pressione fiscale pari a circa il 45% del PIL, che però in realtà è appena sopra la media dell’area euro.
Il secondo grafico riguarda la composizione della spesa pubblica: si può notare come l’Italia sia caratterizzata da un elevato costo degli interessi sul debito (superata solo dalla Grecia).
Ci sembra interessante proporvi anche il grafico delle entrate tributarie, dato che parlare in termini di percentuale sul PIL è sicuramente interessante, ma è utile ricordare anche che i valori assoluti cambiano in relazione alla congiuntura economica. In altre parole, se l’economia va male, lo stato incassa anche meno tasse.
Per chiudere due grafici sullo spread tra i titoli pubblici di Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, rispetto ai titoli di stato tedeschi.
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