Le banche italiane stanno affrontando l’ingresso sempre più massiccio sul mercato della cosiddetta “Generazione Y”, cioè i giovani di età compresa fra 15 e 29 anni. La questione interessante è che si tratta dei cosiddetti “Nativi Digitali”: cioè cresciuti “nell’era di internet e delle tecnologie”, che usano con naturalezza sia per comunicare che per gestire ed organizzare esigenze quotidiane e interessi personali: quasi il 90% dei giovani che navigano in Internet è iscritto a Facebook, e per il 66% di loro cerca Internet ed motori di ricerca sono la principale fonte di informazione. Il 39,5% possiede uno smartphone: una percentuale destinata probabilmente ad aumentare notevolmente negli ultimi anni. Una fetta di popolazione non trascurabile dato che i “Gen Y” sono poco meno di 10 milioni, il 16% della popolazione nazionale.
L’aspetto interessante dal punto di vista del rapporto con le banche è che questa fascia di popolazione ha un alto livello di “bancarizzazione” (circa il 90% ha un conto corrente, e rappresentano circa il 20% della clientela bancaria), ma al contrario dei loro “pigri” genitori, hanno una propensione molto più elevata a cambiare spesso banca. E per questo spesso riescono spesso a a spuntare condizioni migliori: vengono privilegiati i prodotti semplici, e c’è una ridotta propensione all’investimento e al risparmio (anche se va detto che questa fascia di popolazione soffre di un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa — il 29,3% — e chi lavora in molti casi ha contratti instabili).
Secondo uno studio di Area Research – Market Intelligence di Banca Monte dei Paschi di Siena le banche “possono influenzare notevolmente” la loro relazione con questa fascia di utenti (cosa che non sorprende, dato che si tratta di utenti attenti a quello che gli viene offerto, e quindi in grado di premiare o punire le proposte che vengono loro fatte). Diventa quindi fondamentale il canale di comunicazione (vanno raggiunti tramite i social network) ma anche la capacità di offrire servizi che vadano ad affiancare i giovani nei momenti chiave della vita personale e professionale, ed a supportarli nelle scelte finanziarie attraverso un’adeguata educazione finanziaria.
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