Economia e Finanza

Lunedì nero: davvero dobbiamo preoccuparci?

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Dopo quello che è stato battezzato “lunedì nero”, con l’FTSE MIB che ha chiuso a -3,96%, crescono le preoccupazioni e le accuse agli speculatori, che probabilmente hanno avuto un ruolo nei risultati negativi di oggi.
Vorremmo evidenziare due idee/atteggiamenti che sono molto comuni, ma che sono incoerenti tra loro. Il primo è attribuire il ribasso alla speculazione e/o all’emotività dei mercati, il secondo è l’essere preoccupati.
Se si è convinti che il ribasso dei mercati sia dovuto a speculazione o emotività, allora non c’è in realtà motivo di essere preoccupati, dato che vuol dire che siamo di fronte ad una (grossa) sottovalutazione del valore delle azioni. Il che vuol dire che siamo di fronte ad ottime occasioni di acquisto.
Per la cronaca, vale la pena sottolineare come le preoccupazioni sul famoso “contagio” ci sembra abbiano fondamenta meno solide di quanto molti temono. Perché — lasciando momentaneamente da parte le note considerazioni sulle dimensioni del debito italiano e sul non-governo — è vero che il debito greco e portoghese possono essere altamente “a rischio”, ma questo debito non è detenuto da creditori italiani, ma bensì da Paesi quali Grecia, Francia, e Germania (per il debito Portoghese, c’è anche la Spagna tra i principali “creditori”), quindi il “contagio” dovrebbe colpire prima questi Paesi.
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