Economia e Finanza

Riforme economiche e stalle chiuse dopo che i buoi sono scappati

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La Germania “dà una lezione” a molti paesi, con la manovra economica che sta impostando, ricca di sacrifici. “Una lezione” perché ben pochi paesi si sarebbero resi conto della necessità di “far quadrare i conti” con un bilancio come quello tedesco, decisamente migliore di molti altri. Ma la solidità dei conti è un fattore critico per una crescita solida, ed ecco la scelta di qualche sacrificio nel breve termine per un futuro più roseo.
Molti Stati invece, non decidono di intervenire che quando è troppo tardi: cioè non quando si deve preservare la cresicita futura, ma evitare il collasso. Intuitiva la differenza.
Un esempio italiano è anche la gestione del problema dell’innalzamento dell’età di pensionamento delle donne nel settore pubblico: le indicazioni dell’Unione Europea non sono certo di poche settimane fa. Semplicemente, si è scelto di ignorarle, finché si è potuto, con una politica del tipo “aspettiamo la scadenza e poi cerchiamo di trattare”. Col risultato che ne viene fuori una situazione raffazzonata che va oggettivamente a penalizzare molte persone più del dovuto (nota: non crediamo che la questione sia relativa al governo di destra o di sinistra, il problema è che si è affrontato il problema “all’italiana”).
Ma un esempio è anche in generale dato le misure anti-crisi, se non il concetto stesso della crisi. La questione sulla speculazione è, come abbiamo sottolineato in passato, che la seculazione alza i prezzi, e crea le bolle. E’ qui che bisognerebbe intervenire, ma in pochi sono disponibili perché una bolla in espansione dà una percezione di ricchezza. Ecco allora che l’idea diffusa di intervento anti-crisi somiglia spesso a quello di nascondere il fatto che questa presunta ricchezza non c’era.
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