Ieri c’è stato un incontro tra l’esecutivo di ANCE (l’Associazione Nazionale Costruttori Edili) e ABI (l’Associazione Bancaria Italiana). Le imprese di costruzione chiedono alle banche un maggiore supporto nel favorire l’accesso al credito, non solo per chi compra casa ma anche per chi costruisce: infatti la costruzione di un immobile è un’attività finanziariamente molto “impegnativa”, dato che richiede un grosso esborso di capitali a fronte di un ricavo che si concretizza solo al momento della vendita, che soprattutto in questo periodo si verifica solo a lavori ultimati o quasi (e relative spese già sostenute).
ANCE sostiene, in pratica, che in Italia non c’è stata una bolla immobiliare (a differenza di Paesi come USA, UK o Spagna), e che quindi le aziende italiane del settore — così come chi compra — siano “ingiustamente” penalizzate oggi. Dal punto di vista del credito alle imprese la critica è anche alla tendenza di limitare la concessione di credito sulla base di valutazioni dell’andamento generale del settore, più che di valutazioni qualitative delle capacità della singola azienda.
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