Economia e Finanza

Come migliorare il funzionamento dei mercati finanziari – Il perimetro di vigilanza

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Riprendiamo l’esame degli interventi necessari per “curare” il sistema finanziario, sullo spunto dell’intervento del Vice Direttore Generale della Banca d’Italia Anna Maria Tarantola al convegno “Banca e Mercato: quali prospettive?”.
Un secondo fattore su cui è necessario intervenire è il “perimetro” di vigilanza: uno dei limiti della regolamentazione attuale è dato il fatto che il sistema di controlli non si applica a tutti gli elementi (intermediari/mercati/strumenti) del sistema finanziario che potrebbero potenzialmente comportare rischi per la stabilità finanziaria. In alcuni paesi (USA e Regno Unito per fare un esempio) si era ritenuto che l’assenza di regolamentazione potesse favorire la crescita dei mercati e dell’economia, non ponendo ostacoli all’innovazione finanziaria: l’esperienza della crisi ha duramente dimostrato che una crescita su queste basi non è solida. Sotto la lente ci sono soprattutto gli hedge funds e le agenzie di rating. Ma anche tutti i soggetti di grosse dimensioni, quelli spesso definiti “troppo grandi per fallire” che proprio per questa caratteristica comportano potenziali grosse problematiche di moral hazard.
L’ampliamento del perimetro di vigilanza è però solo apparentemente semplice. Se non altro perché maggiore è il numero di soggetti “controllati”, maggiore è la complessità che deve affrontare il controllore, che quindi rischia di diventare prima ineffiente e poi inefficace. Individuare con precisione “chi” deve essere vigilato è quindi un aspetto non trascurabile.
Definito “chi” deve essere vigilato, serve capire “come” vigilare. E questo vuol dire anche “mettere d’accordo” i vari Paesi: questo per prevenire possibilità di “arbitraggio tra le regolamentazioni”, pratica che secondo alcuni ha avuto un ruolo importante nel creare le condizioni (speculative) che hanno consentito la crisi finanziaria. Ma vuol dire anche porre dei “paletti” che consentano di garantire contemporaneamente la solidità delle banche, e un semplice — e favorevole — accesso al credito da parte di imprese e famiglie, che si ottiene anche grazie alla concorrenza tra gli istituiti finanziari, che deve essere quindi tutelata.
[continua…]
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