Anche IWBank (come Banca IFIS di cui avevamo parlato un po’ di giorni fa) segna risultati nel complesso positivi, anche se in contrazione rispetto all’anno precedente: probabilmente inevitabilmente, dato lo scenario economico.
Infatti, IWBank chiude il primo semestre 2009 in utile per 5,5 milioni di Euro. Attivo, dunque, anche se oltre il 20% inferiore allo stesso periodo del 2008 (dove il primo semestre si era chiuso con un utile di 7 milioni di Euro), ma in deciso aumento (+35,5%) rispetto al secondo semestre 2008, che ha forse costituito il momento più difficile della crisi finanziaria per le banche.
Il margine di interesse (che, ricordiamo, è dato da ricavi da raccolta e ricavi da impieghi) ha raggiunto i 19,2 milioni di Euro, in decisa crescita (+18,8%) grazie sia a favorevoli politiche di impiego ma anche ad un buon andamento della raccolta, che ha forse anche beneficiato della “fuga” dalle azioni di molti risparmiatori e piccoli investitori.
A pesare sulla diminuzione dell’utile l’aumento dei costi operativi, dovuto in primo luogo alla crescita del numero dei dipendenti. Una curiosità: una voce rilevante è il costo di ammortamento dei token distribuiti gratuitamente nel 2008, quando sono stati resi obbligatori per l’accesso al conto.
Un ulteriore elemento interessante che emerge dai risultati del primo semestre 2009 è la contrazione della raccolta indiretta in titoli, che sarebbe riconducibile al passaggio, da parte dei clienti, dalle versioni di IWPower “vincolato” alla versione “a vista” (che rientra nella raccolta diretta): un passaggio probabilmente motivabile da un lato con la scelta di molti di avere maggiori risorse immediatamente disponibili in un momento economicamente non facile, dall’altro con il fatto che la riduzione dei tassi, il rendimento ottenibile vincolando il proprio capitale non è forse più sufficientemente interessante per giustificare il vincolo.
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