Basilea 2, la nuova normativa di regolazione del credito, è sotto tiro da parte di alcuni, che lo accusano di essere stato la causa della crisi attuale.
Basilea 2, in pratica, obbliga le banche a mantenere riserve differenziate in base al rischio cui sono esposti i crediti. In precedenza invece la quota di riserva era uguale sia che il capitale fosse prestato a soggetti sicuramente solvibili, che a soggetti in difficoltà.
Sicuramente Basilea 2 ha fallito nel suo scopo, che era favorire la stabilità, il funzionamento e la trasparenza del settore del credito. Ma non è del tutto corretto assumere Basilea 2 come causa.
- Basilea 2 è un accordo del 2004 che è entrato in vigore in Europa solo nel 2008. Il trend crescente dei mutui subprime in USA era già in corso nel 2004, anche volendo considerare gli effetti come immediatamente successivi alla data dell’accordo.
- Certamente, il grosso problema è la sottovalutazione del rischio effettuata da molte banche. Regole che impongono specifici comportamenti in relazione al rischio, diventano inutili se il rischio non è valutato correttamente. C’è un problema quindi di conflitto di interessi. Anche se in realtà il problema è che il conflitto non c’è, anci c’è una concordanza di interessi: sottovalutare il rischio fa comodo sia alla banca (che così può espandere il suo business) che a chi riceve i soldi in prestito (che così paga meno il prestito). Il che però non è nell’interesse del sistema complessivo, soprattutto in un’ottica di lungo periodo, che probabilmente dovrebbe essere invece privilegiata per favorire la stabilità del sistema.
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