Si parla molto in questi giorni di prezzi della benzina e del diesel “Robin Tax” (sulla quale ho già avuto modo di avanzare qualche dubbio sugli effetti reali che avrà). C’è però un dato che a mio parere non ha avuto tutto lo spazio che meritava: secondo i dati del Centro Studi della Confartigianato, dal 2006 ad oggi lo Stato ha incassato un’extra-gettito di più di 2 miliardi di euro come conseguenza dell’aumento dei prezzi dei carburanti. Infatti, ad inizio 2005 l’Erario incassava 0,168 Euro di IVA per ogni litro di diesel erogato, mentre oggi incassa 0,248 Euro al litro. Non solo: dal 2005 ad oggi sono aumentate anche le accise (quella sul gasolio è passata da 0,403 €/litro a 0,423 €/litro, mentre quella sulla benzina è salita da 0,559 €/litro agli 0,564 €/litro di oggi).
In quest’ottica, mi pare che sarebbe doveroso prendere dei provvedimenti per neutralizzare questo aumento della pressione fiscale sui carburanti (sul gasolio, ad esempio, dal 2005 ad oggi ci sono 8 centesimi di aumento riconducibili solamente a maggiori tasse). Si tratta a mio parere di una questione di buon senso, cioè di non andare ad aggravare una situazione che già da sola crea grosse difficoltà.
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