Segnalo un servizio web per il calcolo dell’inflazione “personale”, cioè dell’inflazione che realmente viene “subita” da ciascuno di noi. Si tratta di un servizio messo a punto dalla CGIA di Mestre su Repubblica Affari&Finanza, e permette di calcolare l’inflazione non in base ad un “paniere generale” predeterminato, ma inserendo il proprio “modello di consumo”, cioè che parte del proprio reddito si dedica a ciascuna tipologia di prodotti. Inevitabilmente, l’inserimento dei dati è abbastanza lungo (dato che sono previste più di 200 tipologie di prodotti – un sottoinsieme degli oltre 500 considerati dall’ISTAT – di cui indicare la percentuale di reddito dedicata), ma direi che ne val la pena.
Il “calcolatore” prova a superare alcuni dei limiti dell’inflazione “ufficiale” indicata dall’ISTAT, che è (inevitabilmente) basata su un paniere “medio” che però proprio per questo ha dei limiti per quanto riguarda l’effettiva rappresentatività. Resta comunque un altro aspetto che anche questo calcolatore non rappresenta: e cioè che l’inflazione sui vari prodotti ha effetti e implicazioni diverse. In altre parole, se aumentano i prezzi delle scarpe, uno può cambiarle meno spesso senza troppi problemi, ma se aumentano i prezzi degli alimentari, è ben più doloroso iniziare a saltare i pasti…
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