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Quali saranno gli effetti della vittoria di Berlusconi per i mercati, l'economia e le nostre tasche?

Adesso che le elezioni si sono concluse, ed emerge in modo chiaro la vittoria del centro-destra, proviamo a fare qualche ragionamento sugli effetti che questa vittoria avrà sui mercati finanziari, sull’economia italiana e sulle tasche degli italiani, cercando di guardare gli elementi “oggettivi”.


  • Per quanto riguarda i mercati finanziari, va detto che sembrano essere rimasti abbastanza indifferenti al risultato elettorale, segno che non ci si attendono grosse novità, in positivo o in negativo, a livello economico.
  • La spiegazione sta nel fatto che la malattia dell’Italia è ormai abbastanza nota, e anche la cura è abbastanza obbligata, e non è un caso se PDL e PD avessero dal punto di vista economico programmi abbastanza simili (aspetto evidenziato dall’informazione straniera più che da quella nazionale…). Infatti, entrambi prevedevano:
    • Aumento del potere d’acquisto (intervenendo tassazione dei salari)
    • Riduzione del livello di tassazione complessiva
    • Liberalizzazione di alcuni mercati
    • Miglioramento delle infrastrutture
  • Chiaramente, sarà determinante come si interverrà su questi punti, dato che per adesso abbiamo solo sentito promesse elettorali.
  • La maggioranza abbastanza ampia, di cui sembra disporrà il centro-destra, potrebbe consentire di operare secondo una “strategia”, evitando di dover fare tutta una serie di mini-compromessi. Potrebbe essere meglio avere un progetto complessivo, anche non ottimale, piuttosto che i classici “pastrocchi” all’italiana.
  • Il programma del PDL (come peraltro quello del PD) prevede una riduzione delle tasse ma resta il problema di come reperire le risorse per queste riduzioni, anche tenendo conto che è necessario un investimento in termini di infrastrutture (non solo in termini strettamente “fisici”, ma anche come servizi). Il rischio è quello di un peggioramento dei conti pubblici.
  • Potrebbero esserci tagli puramente “virtuali”, come potrebbe essere l’eliminazione dell’ICI, che sarà probabilmente seguita da un aumento della quota IRPEF da parte dei comuni, dato che questi comunque necessitano delle risorse che attualmente ricevono grazie all’ICI. Potrebbe essere comunque positivo se questo si va a tradurre in una semplificazione fiscale.
  • La coalizione di centro-destra ha finora parlato poco del problema della mancanza di innovazione da parte delle imprese e del miglioramento della produttività, che sono i grossi problemi di fondo dell’economia italiana, che è ferma a modelli economici che ormai sono sempre più sorpassati.

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