Visto che in questi ultimi giorni abbiamo parlato di fenomeni economici come la stagflazione, mi pare importante evidenziare un aspetto importante riguardo all’inflazione.
Infatti, il termine inflazione viene solitamente utilizzato come sinonimo di aumento dei prezzi. Ma un aumento dei prezzi può essere dovuto a due fattori ben distinti:
- I prezzi possono aumentare perché diminuisce il valore della moneta, cosa che può avvenire per vari motivi, tra cui il fatto che nel sistema viene introdotta nuova moneta che però non rappresenta un effettivo plus di valore di servizi/beni (tra l’altro, attenzione a non cadere nell’equivoco molto comune di confondere questo con la “rappresentatività” delle riserve in oro: l’oro è semplicemente un’altra forma di moneta, per quanto antica)
- I prezzi possono aumentare perché aumenta il costo reale del bene, tipicamente perché aumenta la domanda o diminuisce l’offerta.
Il caso del prezzo del petrolio (espresso in dollari), ad esempio, è esemplare perché combina chiaramente questi due fattori: da un lato vi è un aumento della domanda di petrolio, soprattutto dal parte dei paesi “emergenti”, dall’altro però vi è anche il fatto che il dollaro si sta svalutando per motivi legati all’economia americana. Il risultato sono le quotazioni record che vediamo oggi.
Attenzione però a non confondere i due elementi, perché hanno significato e implicazioni diverse, per quanto impattino entrambi sul costo della vita.
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