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Dati dell'Osservatorio Finanziario sull'e-banking: alcune considerazioni

Sono stati pubblicati oggi i dati dell’Osservatorio Finanziario, che meritano alcune considerazioni. Innanzi tutto, la crescita del numero di conti correnti online, aumentati del 40%. Si tratta di un dato a mio parere molto significativo, che sta contribuendo a creare una pressione competitiva forte anche sulle banche tradizionali. E non credo sia un caso se le spese medie di tenuta conto sono scese, da 38 a meno di 28 euro annue.
Personalmente, non sono del tutto d’accordo con l’interpretazione che questa crescita dipende in maniera quasi esclusiva dal decreto Bersani. Infatti, mi sembra che la tendenza di molti non sia quella di abbandonare i “conti tradizionali” per passare ad una banca online, ma piuttosto di utilizzare entrambe. Chiaramente, il decreto Bersani favorisce il taglio dei “rami secchi”, la chiusura dei conti correnti troppo costosi.
Inoltre, va tenuto presente che spesso la stessa persona ha più di un conto corrente, o soprattutto, di deposito online. Soprattutto sui conti di deposito, che sono gratuiti, non è raro che chi ad esempio ha un conto di deposito Santander abbia anche Conto Arancio e magari Fineco o IWBank. Il motivo è molto semplice: essendo i costi collegati a questi conto pari a zero (per i conti di deposito) o comunque molto bassi, ed essendoci minime barriere di entrata ed uscita, la tendenza è quella di cogliere ogni opportunità.
In ogni caso, torno a sottolineare come il trend sia indubbiamente positivo, e sono ottimista sul fatto che porterà benefici anche ai “pigri” che rimarranno con la loro banca.


Un’ultima considerazione circa la lettura dei dati: le offerte delle banche continuano ad essere piuttosto complesse ed in continua evoluzone, e i dati dell’Osservatorio Finanziario sono già “vecchi” ed incompleti (non per cattiva volontà, ma appunto perché spesso all’indicazione del tasso di interesse attivo andrebbero aggiunti tutta una serie di “se” e di “ma” difficilmente compatibili con la sintesi). Ad esempio, il conto di IWBank non dà più il 4% di interessi, ma zero: si può comunque avere il 4% ma bisogna spostare il capitale su IWPower. Non è un dramma, anche perché IWPower è “a vista”, ma il 4% di interessi in questo modo non lo si ha su tutto il capitale. E lo stesso dicasi per Fineco, che il tasso del 3,75% non viene riconosciuto sui prime 2.000 Euro. Anche qui, non è per forza un problema, ma la convenienza o meno di una banca e di un conto corrente (online o non) continua ad essere una cosa da valutare caso per caso, e da tenere continuamente sotto confronto.

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