La prigione di Stanford. La violenza in prigione dipende dal fatto che dentro ci sono persone violente, o è una causa di come sono strutturate le prigioni? Per scoprirlo, il prof. Philip Zambardo costruì una prigione nei sotterranei del dipartimento di psicologia di Stanford, reclutando diversi volontari (tutti “cittadini modello”) facendo recitare ad una parte il ruolo dei carcerati, all’altra quello delle guardie, allo scopo di studiarne l’interazione per due settimane.
e condizioni sociali nella prigione simulata degradarono però con impressionante velocità: già la prima notte i prigionieri scatenarono una rivolta, e le guardie, sentendosi minacciate, idearono sistemi “creativi” per disciplinare i prigionieri, dagli insulti, all’utilizzo privilegiato di un bagno privato per chi si comportava bene, alla privazione del sonno e del cibo.
Dopo sei giorni, Zambardo interruppe l’esperimento, che stava andando troppo oltre, causando soddisfazione ai prigionieri, ma irritazione nelle guardie che con la fine del gioco perdevano il loro potere.
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