Sono stato a trovare alcuni amici a Jesolo, la scorsa settimana. Non abbiamo potuto fare a meno di notare come il prezzo degli affitti sia notevolmente calato rispetto anche solo ad un paio di anni fa. O meglio, molti appartamenti apparentemente rimangono sfitti fino all’ultimo, finché non vengono affittati all’ultimo a cifre super-scontate.
La ragione è abbastanza intuibile, credo: i costi erano divenuti troppo alti, sempre meno potevano permetterseli, e per cifre confrontabili agli affitti chiesti gli anni scorsi si può oggi tranquillamente fare un viaggio all’estero, per esempio. E’ anche cambiato il “modello” di ferie, ad esempio perché in alcune situazioni lavorative può essere difficile pianificare con largo anticipo le ferie.
Da un punto di vista finanziario, questa situazione ha una conseguenza ovvia: acquistare un immobile a scopo di investimento probabilmente è meno redditizio di quanto non lo fosse in precedenza.
A conferma di ciò, mi sono stati fatti notare un certo numero di cartelli “VENDESI”, cartelli che gli anni scorsi erano quasi del tutto assenti. Verrebbe da pensare quindi che i proprietari più “svegli” stiano iniziando a vendere: certo, vendono a prezzi decisamente elevati, ma vendono, prima che tutti si accorgano che gli immobili valgono meno.
Jesolo potrebbe essere un po’ un caso limite, dato che secondo alcuni turisticametne si sta tirando un po’ la mazza sui piedi, dato che sta allontanando i giovani (che erano il segmento principale di turisti), con una sorta di “guerra” ai locali notturni. Alcuni anni fa, Jesolo stava quasi riuscendo a competere con la riviera romagnola e località come Ibiza. Adesso, vorrebbe proporsi come spiaggia “VIP”, senza probabilmente averne le possibilità: con tutta la buona volontà non si può certo dire che le spiagge di Jesolo e le coste della Sardegna siano confrontabili.
A prescindere dal caso particolare, però, le statistiche a livello nazionale confermano l’ampliarsi del “delta” tra affitti (in ribasso) e costo dell’immobile (ancora in rialzo). Potrebbe essere l’anticipo di una riduzione dei prezzi delle “seconde case” comprate a titolo di investimento, dato che essendo possibile ricavare meno con gli affitti, la gente sarà probabilmente disposta a pagarle meno. Ma non solo: la riduzione del prezzo delle “seconde case” potrebbe contribuire a far scendere (o quantomeno rallentare la crescita) anche del prezzo delle “prime case”, e degli immobili di altro tipo, dato che comunque si genererebbe meno “concorrenza” tra i compratori. Insomma, potrebbe essere il primo segnale che il “palloncino immobiliare” (non mi pare il caso di dire “bolla”) sta smettendo di gonfiarsi.
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