Allarme obesità in Australia. A lanciarlo è stato il Collegio nazionale degli anestesisti, secondo cui l’obesità ha ormai raggiunto “proporzioni epidemiche”. In numero sempre maggiore, infatti, gli australiani stanno diventando talmente grassi che non riescono a entrare negli impianti diagnostici come raggi X e ultrasuoni. Il fenomeno sta diventando preoccupante per gli ospedali che non riescono a trovare camici e lettini abbastanza grandi.
“Molti pazienti non entrano negli scanner per la tac e la risonanza magnetica” ha detto Jenny Carden, anestesista dell’ospedale di Melbourne. “Durante le operazioni chirurgiche, gli anestesisti hanno difficoltà ad inserire gli aghi della flebo nelle braccia e i tubi di respirazione. Quando si eseguono test diagnostici come ultrasuoni e raggi X, è molto difficile esaminarli attraverso gli strati di grasso, così non si possono ottenere diagnosi accurate. I pazienti obesi – ha proseguito Carden – hanno tassi di infezione più alti che richiedono antibiotici, e spesso è meglio somministrare loro l’anestesia locale per evitare problemi alle vie respiratorie, ed usare la laparoscopia piuttosto che la chirurgia tradizionale”.
Se i pazienti non si possono muovere da soli, il personale necessita di letti elettrici e congegni di sollevamento. E la domanda diverrà sempre più difficile da soddisfare con il tempo, poiché gli ospedali vedono un numero crescente di pazienti obesi, e con i bambini che diventano sempre più grassi, la situazione non migliorerà nei prossimi decenni. “E’ importante poi che il personale si comporti in modo professionale e compassionevole nel trattare questi pazienti senza giudicarli, poiché essi sono acutamente consapevoli del loro aspetto e molto sensibili alle risatine dietro le spalle. Molti diventano eremiti sociali”.
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