Questa, proprio, mancava. Non perché manchi effettivamente fantasia. Semmai, se possibile, perché ci vuole un’immaginazione sfrenata per produrre qualcosa che di normale non ha molto. Forse tutto è nato da un tiro sbagliato, da una palla che non si è fermata al punto giusto, che è scivolata troppo. Una smussatina agli angoli e sotto con le bocce quadrate. Con tanto di campionato europeo, organizzato a Castellinaldo, nel Cuneese.
Addio tecnica, addio piani regolari e lisci dove far scivolare la boccia, addio armonia. Per buona pace di tutti. Roba da pazzi – mille coppie, per essere precisi: tanti hanno partecipato al torneo – da “estremisti” dello sport, da appassionati dell’impossibile. Qualcosa come salire sull’albero della cuccagna alla fiera del paese. Più si scivola, più è difficile e più è bello. O, tradotto in bocce quadrate, meno scivolano, più se ne vanno un po’ devo vogliono loro e più dà – crediamo – soddisfazione avvicinare il boccino e aggiudicarsi il match.
Tant’è che qualcuno s’è immaginato questa nuova follia (lo racconta il quotidiano “la Stampa”) e ne ha fatto una cosa seria. Un torneo organizzato per bene, con gente che prende la questione seriamente e se ne va su e giù per le stradine di Castellinaldo (su e giù è la parola giusta, perché si gioca in salita e discesa: troppo facile un piano regolare…) a tentare l’impossibile, a cercare, cioè, di controllare una boccia incontrollabile. Che, ovviamente, è stata fatta da un falegname locale con legno di abete. Sette centimetri di lato, peso sui cento grammi, verde o rosso il colore. Chi vince si porta a casa del buon vino (premi per 3mila euro). Chi perde se la prende un poco ma non ne fa un dramma. E capirai, mica è questione di tecnica. Non è che ci si possa propriamente allenare. La boccia se ne va dove vuole e vincere è solo una questione di fortuna o quasi. Si diventa campioni d’Europa (del mondo, addirittura, se si partecipa al torneo di Haut-de-Cagnes, vicino a Nizza) per un niente, per un rimbalzo fasullo, per un’imperfezione. Esattamente il contrario di quanto accade nelle bocce vere, lo sport della perfezione e del controllo. Poteva forse essere qualcosa di normale a consegnare un successo?
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