In termini di matematica finanziaria, la capitalizzazione è l’operazione attraverso la quale si calcola il valore ad un determinato tempo futuro di un capitale disponibile al presente.
Dal punto di vista dei risparmiatori, è molto importante il periodo di capitalizzazione: infatti questo definisce la periodicità con la quale vengono accreditati gli interessi (in caso di un deposito) oppure addebitati (in caso di un prestito).
Infatti, normalmente le banche pubblicizzano il tasso nominale annuale, ma questo non corrisponde al tasso effettivo in caso di periodi di capitalizzazione di durata inferiore all’anno. In termini semplici, se gli interessi sono calcolati più volte all’anno (ad esempio, trimestralmente), poiché gli interessi (accreditati o addebitati) generano a loro volta interessi, il tasso effettivo è maggiore.
Per calcolare il tasso effettivo, noto il tasso nominale e il periodo di capitalizzazione, è necessario adottare la seguente formula (durata anno indica la durata dell’anno nella stessa unità di misura della capitalizzazione, quindi 12 mesi se la capitalizzazione è espressa in mesi, oppure 365 — o 360, a seconda della convenzione utilizzata — se il periodo è misurato in giorni):
Con un esempio numerico, ipotizzando un tasso del 5,00% capitalizzato trimestralmente):
pari quindi a 5,095%
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